Velenitaly, che bel titolo
Apr 4th, 2008 by uvetta
Mi sono presa stamattina un po’ di tempo per leggere bene questo attesissimo articolo uscito oggi su L’espresso, cui già da ieri e per le prossime settimane se non mesi o anni, il mondo dell’enologia e della vitivinicoltura, insieme a quello dei consumatori, della politica, e di chissà quanta altra carta stampata, fa e farà riferimento. L’articolo in sè si vanta di svelare in anticipo gli esiti di un’inchiesta ancora aperta (mi pare l’abbiano battezzata ‘Vendemmia sicura’), con tanto di indispettito commento del Ministro che ci rimane male soprattutto per la fuga di notizie.
Sul sito de L’espresso nei commenti all’articolo un univoco coro di fischi reclama una informazione migliore, più approfondita, più esplicita e meno sensazionalistica. E infatti non trovate anche voi che sarebbe fondamentale mettere in prima pagina i marchi di questi prodotti, quelli diciamo ‘ricercati’ perchè da sequestrare, quelli tacciati di contenere un quinto di vino da mosto e poi un cocktail letale di acido muriatico e altre sostanze cancerogene. E poi vorrei tanto aver trovato nell’articolo qualcosa come un parere medico, uno straccio di intervista a un Carbiniere del Nas, o una qualsiasi spiegazione -ma autorevole e non la mera opinione del giornalista, di quanto e in che modo il vino al veleno a basso costo mi ucciderà lentamente. Intendiamoci, non sto certo qui dalla parte di criminali e malfattori, nè tanto meno a difendere questi sedicenti vini da scaffale dell’iperdiscount, che l’abbiamo sempre detto che sono prodotti vergognosi, ma credo proprio che sul fatto che se io mi compro un vino sotto una certa soglia di prezzo dovrei almeno dubitare della qualità siamo tutti palesemente d’accordo. Peccato che ci debba essere l’intervento della magistratura o il controllo dell’ente superiore a far fare proclami e giornalismo su materie così ovvie e sotto gli occhi di tutti. L’espresso lancia il sasso e nasconde la mano, risponde di non chiedere a loro di fare i nomi ma piuttosto al Ministero della Salute, perchè loro tutte le notizie che avevano le hanno divulgate. Peccato che nello stesso articolo ci sia scritto testualmente: “nonostante i sequestri, moltissime delle bottiglie sotto inchiesta restano in vendita: ‘L’espresso’ ne ha visto un intero stock in un centro commerciale del Nord-est“. E poi a dirla tutta, qualche nome inutile l’articolo lo fa, parlando di Enoagri export srl e dell’altrettanto nota Vmc srl che forse tutti dovremmo conoscere? ah, poi c’è anche l’arresto di Bruno Castagna da Veronella, ma scusate Bruno Castagna chi è? a quale marchio lo dovrei ricondurre? a quale buonissimo brik di vino moderno lo posso collegare? Poi si sprecano termini allarmistici tipo miscuglio micidiale, pozione, killer cancerogeni, retrogusto al metanolo, cocktail al veleno e via così, in un giornalismo facile facile, più qualunquista di quei disperati che credono che se un litro di vino sfuso costa più di una cola allora è un furto.
La disinformazione diventa palese poche pagine più avanti, dove in un altro articolo si parla di Brunello col tranello (che fa rima con tavernello, aggiungo io), dove si butta in un unico grande calderone la mozzarella di bufala, l’olio spagnolo, il Brunello (questo sì con nomi e cognomi) non facendo praticamente nessuna distinzione tra adulterazione e sofisticazione, e non è per fare le pulci, ma confondendo pure due termini come ‘vitigno’ e ‘vigneto’ che a casa mia indicano due cose molto diverse! E meno male che qui viene almeno riportato il parere del Ministro che invita a non far di tutta l’erba un fascio. Appunto.
Vorrei parlare soprattutto ai produttori di vino, quelli bravi, buoni e belli, che in mano hanno grosse aziende, grandi nomi storici dell’enologia italiana, a quelli già ricchi per nascita e per proprietà, a quelli che hanno i titoli nobiliari e chissà quali cifre sono abituati a gestire, vorrei dirgli che a me di un po’ di cabernet infilato nel loro Brunello non me ne può fare un baffo. Il mercato lo richiede? ci sono delle ragioni per cui quello del taglio è l’unico strumento adatto per ingentilire vini altrimenti troppo austeri, oppure ancora, c’è il bisogno di tutelare una parte della produzione in vigna da certe malattie, o da germogliamenti precoci, o da andamenti stagionali troppo difficili? ebbene fateci un piacere, fate in modo di non poter essere indagati, fate sì che ci sia una distinzione nettissima ed evidente, alle masse e non solo a qualche addetto ai lavori, tra voi e quanti senza scrupoli di coscienza e con massima ignoranza hanno aggiunto il metanolo al vino per ragioni di mercato. Mettete più distanza, mettete più chiarezza, fate vostri i sistemi di comunicazione, e non mascherate l’operato dei vostri enologi, facendoli diventare agli occhi di certi giornalisti delle fattucchiere esperte di mixaggi tra vasche d’acciaio e sistemi di controllo nelle vostre cantine. Per dio fate in modo che si rispetti la legge nelle vostre aziende, e se la legge non va bene, se il disciplinare non è più consono al gusto e alla produzione di un vino, se avete bisogno di scorciatoie per raggiungere mercati aperti e disponibili, allora chiedete di cambiare il disciplinare. Sbandieratelo il problema, anzichè celarlo, fate che si possa scegliere! ditelo alla gente che il Brunello una volta si faceva col Sangiovese, che di altra vite in vigna non ce n’era, ditelo che se invece ci mettiamo il 7 per cento di Merlot infondo piace di più praticamente a tutti, e non state ad insistere con scappatoie illegali, che vi metteranno sempre dalla parte del torto.
Oppure fate delle scelte coraggiose. Se avete il coraggio di stare ai margini della legalità, e di affrontare l’elicottero della Guardia di Finanza che vi fotografa i vigneti (e non i vitigni!), se avete avuto ’sta disgrazia di essere nati a Montalcino, dove il vino è storicamente difficile da bere giovane, allora vendetelo tardi, quando è ora! Abbiate il coraggio di metterci il Sangiovese solo soletto, state alla larga da situazioni equivoche, che poi tanto equivoche non sono. E se proprio non potete fare a meno di assemblare, sperimentare le barrique e magari anche il truciolo (mi piange il cuore), allora scrivetelo sulle etichette! non vi ha insegnato nulla la realtà dei Supertuscans? non vi ha mai detto niente la storia di Angelo Gaja? e soprattutto non state a nascondervi dietro la logica di mercato, il gusto del nuovo consumatore, il punteggio assegnato da una certa rivista. Il mercato a ben guardare chiederebbe tanti vini buoni, non sofisticati, ad un prezzo ragionevolmente avvicinabile. E se di vini così a Montalcino non se ne possono fare, spiegatelo voi il perchè, e non lasciate la divulgazione in mano a chi non ha idea del perchè in un’azienda vinicola ci possa essere un laboratorio d’analisi.
Bravissima! Seguo da molto tempo ormai il mondo dei vini e pur non essendo una grande consumatrice ho sempre e comunque un cervello che funziona e la manipolazione che viene fatta sui consumatori in genere è alquanto scandalosa. Per non parlare di come usino o meglio “di-usino” termini (veramente come vitigni e vigneti hai ragione) senza sapere veramente quello che scrivono.
Ma come in tutte le cose gli italiani non si soffermano a ragionare e si fanno trasportare dalle notizie. E’ così per qualsiasi cosa. E questo è molto…triste? no..deludente.
Concordo con te in pieno.
Silvia
Ciao Silvia, hai ragione sul fatto che andiamo dietro alle notizie sull’onda emotiva e con poca riflessione, purtroppo. Sono convinta però che molte volte, se ci venissero dati gli strumenti per capire e distinguere (cosa che il giornalismo pare abbia abbandonato, a favore dei proclami) la gran parte delle persone si soffermerebbe di più e sceglierebbe meglio.
Buona giornata (al lavoro di sabato anche tu, eh?) e a presto! :-)
Silvana
Ma come si fa a organizzare matrimoni e non lavorare di sabato e domenica?…purtroppo è l’unico difettuccio del mio lavoro..grazie e buona giornata anche a te!
Silvia
Ciao! Sono arrivato per caso sul tuo blog e devo dire di aver letto un articolo ben scritto e che affronta l’argomento in maniera esaustiva, brava!
Un unico appunto, se mi è concesso, è che ciò che per gli appassionati o i consumatori consapevoli sembrano banalità, per la grande maggioranza delle persone non lo è, altrimenti: 1) non esisterebbero i vini e i cibi spazzatura, 2) questeùi pseudo reportage giornalistici non esisterebbero. In sintesi: si parla tanto ma la cultura nella popolazione non c’è…
A presto
Mirco
http://www.blogewine.blogspot.com
Ciao Mirco, ho visto sul tuo blog che sei un piccolo produttore oltre che un appassionato blogger, per cui sono onorata della tua visita e del tuo commento, grazie! Purtroppo non posso che darti ragione sulla mancanza di cultura e di consapevolezza. C’è ancora moltissima strada da fare per la divulgazione del cibo e del vino di qualità.
Teniamoci in contatto, a presto. Silvana
Grazie Silvana, sicuramente, intanto ho inserito il tuo blog fra i miei link.
A presto
Mirco
[…] Infine, vorrei segnalarvi l’ottimo articolo di Uvetta sul suo blog uvAromatica: “Velenitaly, che bel titolo“. […]
Trovo la faccenda alquanto fastidiosa soprattutto perchè un’informazione irresponsabile, superficiale ed approssimativa (prodotta da giornalisti incompetenti) tende a fare di tutta l’erba un fascio, con il risultato finale di creare confusione e diffidenza tra i consumatori, soprattutto stranieri.
Mi preme ovviamente il danno che tutto questo può arrecare a quei produttori che si impegnano nella qualità cercando di contenere i prezzi a discapito dei propri margini e che faticano ad emergere in un mercato dove la concorrenza è anche sleale.
Michelangelo
Concordo con Silvana al 1000%
Il mio pensiero è andato immediatamente a certi baroli troppo carichi di colore….e ad un certo cannonau che Silvana di sicuro ricorda.
Comunque mi sembra che si sia scoperta l’acqua calda…..
ciao
Emanuela
Speriamo di fare un servizio al buon vino ed al buon giornalismo con questo pezzo:
http://www.formiche.net/dettaglio.asp?id=66056&id_sezione=
Ciao Uvetta!
Mi chiamo Veronica, voglio farti sapere che nell’assurda situazione in cui ci troviamo, ci sono VINI GENUINI devono lottare per rimanere “tali”…
Leggi qui,
http://www.vinix.it/myDocDetail.php?ID=1161
A presto,
Veronica
Michelangelo, grazie per il tuo commento! come sempre riesci con poche parole ad essere chiaro e efficace.
Ema, sì ricordo molto bene quel cannonau… e molti altri ‘cabernetsospetti’. Trovo siano sempre più interessanti vini magari meno potenti e piacioni, ma più territoriali ed espressivi, ma questo non è che il mio gusto personale.
Formiche, grazie per la segnalazione! davvero! non tocca a me dirlo ma il vostro è un ottimo articolo, perchè tende alla chiarezza e ad un’informazione completa. Sono d’accordissimo sulla questione delle antipatiche coincidenze…
Ciao Veronica, avevo letto questo tuo intervento su Vinix sabato ma non ho avuto tempo di commentarlo. Grazie per essere passata di qua, e spero davvero che possiamo in qualche modo risolvere la questione dell’inceneritore. Grazie e a presto! Silvana
Ringrazio gli amici di Enoteca Procida per la segnalazione sul loro blog e per la bella collezione di articoli in materia che hanno raggruppato. Ottimo lavoro!
[…] Pubblicato da Corridoio Aromatico […]
Condivido le osservazioni e desidero aggiungere un commento negativo nei confronti della grande distribuzione che ha implicitamente avallato la commercializzazione di questi prodotti adulterati pagando il vino come l’acqua e proponendoli ai consumatori ignari!
Marco, sì sono d’accordo con te, specialmente ora che sono stati pubblicati i nomi delle aziende coinvolte ed è emerso che gran parte dei vini adulterati finivano nei prodotti a marchio delle catene di grande distribuzione.
[…] Infine, vorrei segnalarvi l’ottimo articolo di Uvetta sul suo blog uvAromatica: “Velenitaly, che bel titolo“. […]
qh88 shizuihaode meiyouzhiyi nigeshabi caonimade cao hahhahah xiaosiwole
phim sex nh?t b?n
phim sex chau au
phim dit nhau
phim heo
sex dep
Phim sex hay
Phim sex Vietsub
Активируйте путь к лучшей версии себя - перейдите по линку на %D0%9E%D0%9F%D0%A1%D0%A3%D0%98%D0%9C%D0%9E%D0%9B%D0%9E%D0%93
Take on the challenge and emerge victorious! Hawkplay
New challenges, new rewards—play now and explore! Lucky Cola
Test your skills, defeat your rivals – play now Lucky cola