Fatti l’uno per l’altra
Mar 14th, 2008 by uvetta
La ricerca dell’abbinamento perfetto è una missione impossibile ma spesso molto avvicinabile e per questo sempre appassionate. Capita così che facendo qualche ipotesi per il menù di Pasqua mi sia messa in testa di riassaggiare questo vino, un passito di Moscato Giallo altoatesino, il Serenade Castelgiovannelli 2004 della Cantina di Caldaro. A dire la verità, non avevo nessun bisogno di rinfrescarmi la memoria, anzi, questo è uno di quei vini che ti emozionano così tanto da diventare praticamente indelebili, oserei dire come certe tele impressioniste, in cui i tratti, le pennellate dense ma impalpabili dànno un risultato d’insieme mirabile, affascinante e bellissimo.
Sì, perchè sono tanti i vini dolci che si assaggiano in giro, sono altrettanti i passiti buonissimi, espressivi e potenti, spesso sontuosi e ricchi e impressionanti, ma non tutti, o meglio solo alcuni sanno anche essere deliziosi, eleganti, sottili, e perfetti in ogni sfumatura. Non chiassoso ma nettamente aromatico, il Serenade conquista già dal colore dorato con riflessi lucidi di ambra e topazio, profuma di frutta gialla estiva, polposa e matura, poi apre su note variegate di cera d’api e fiori di mandorlo, e ricorda in maniera insolita il profumo di certe erboristerie. La successione dei profumi è intensa e ordinata e al gusto non fa che confermare la sua classe con una morbidezza tenue, mai pesante, di un dolce quasi soffice e un finale fresco e lunghissimo.
Ora, come avrei mai potuto io pensare e soprattutto realizzare un dolce non dico altrettanto magico, ma quanto meno presentabile? E infatti, anche se con tutto il mio amore, il mio povero cake per quanto sia stato pensato apposta, fatto apposta, e per quanto buono sia venuto, manca assolutamente di eleganza ma si sa, è intrinsecamente rustico! E il Serenade a Pasqua lo conservo per la meditazione…
Cake con albicocche secche e mandorle
Ingredienti
2 uova
70 gr di zucchero
40 gr di burro
mezzo bicchiere di latte
100 gr di ricotta
120 gr di farina manitoba
80 gr di frumina
1 bustina di lievito per dolci
100 gr di mandorle pelate
90 gr di albicocche secche
Sciogliere il burro e farlo raffreddare. In una terrina battere le uova con lo zucchero, unire il latte, il burro fuso, la ricotta fresca. A parte mischiare le farine e il lievito, poi unirle al composto e mescolare bene fino ad ottenere un composto liscio e cremoso. Aggiungere ora le mandorle intere e le albicocche a pezzetti, e mescolare ancora. Sistemare il tutto in uno stampo da plumcake ben imburrato e infornare in forno già caldo a 180° per circa 30/35 minuti. Nel caso vi sembri troppo biscottato all’esterno ma ancora crudo all’interno, fate la prova coltello ed eventualmente abbassate la temperatura del forno sui 160° per altri 10 minuti.
Fermo restando che devo assolutamente assaggiare il nettare di cui sopra, trovo che anche questo cake abbia tutte le carte in regola…davvero delizioso!
Wow sentirti parlare di vino e’ poesia pura…sei davvero molto brava!! Mi hai fatto sognare e degustare virtualmente questo passito….
Cercherò questo vino, a me non piacciono i passiti “stucchevoli”, e poi questa è una cantina che conosco e apprezzo (anche se non sono una grande esperta in materia).
Elisabetta, si hanno una bella gamma di vini in generale. Ti troverai bene. :-)
Campodifragole, ciao! grazie…che cara che sei. Se non fossero troppi chilometri verrei a tenere l’appendice sul vino nei tuoi corsi :-)
Spilucchina, in effetti il cake è già …..finito! buon weekend! :-)
Mi e’ sembrato di assaporare quel vino dalla tua descrizione!
Il cake mi sembra sofficissimo e le mandorle e le albicocche, credo si abbinino perfettamente alla note fruttate del vino.
Ma che brava che sei..anche la dispozizione delle mandorle e’ carinissima…
buon fine settimana..
Baciotti
sciopina
Ciao Sciopina, grazie…. in effetti l’abbinata mandorle / albicocche era proprio voluta in previsione dell’abbinamento col vino, ed è buona quanto uno se l’immagina! :-)
Buon fine settimana anche a te!
sapessi quanto invidio la tua cultura sui vini. io sono proprio come i gatti, annuso e se la cosa m’ispira bevo (se la cosa mi convince, guardo l’etichetta e ribevo) è così che bevo i vini io! e devo dire che a mò mi è andata quasi sempre bene (vabbè, perlomeno non ho ancora bevuto zozzerie)!
Ciao!
Anche a me è capitato di assaggiare il Castel Giovannelli proprio il giorno di Pasqua! il 2003 però… indubbiamente un prodotto sontuoso, al punto però che alla fine l’ho degustato da solo, secondo me funge anche da dessert… ;-) davvero difficile abbinarlo; se proprio lo dovessi fare penserei però ad un abbinamento per contrapposizione, con un bel gorgonzola piccante o uno sbrinz molto stagionato, che ne pensi?
Mirco
Ciao Mirco, che combinazione!
si, qualche formaggio saporito si potrebbe provare, però non so… il gorgonzola mi sembrerebbe forse un po’ troppo ruvido come abbinamento, nel senso che la finezza del vino potrebbe essere troppo delicata per contrapporsi al profumo intenso del gorgonzola, e non avere un finale ‘pulito’, non so se mi spiego. Molto meglio uno stagionato a pasta dura ma senza muffe…così eh, ad ispirazione. :-)
Sono d’accordo per la stagionato, infatti lo sbrinz che ti dicevo l’ho provato in un master di slow food e mi è rimasto impresso… per il gorgonzola, avendo un goccetto a disposizione proverei ugualmente, a volte gli esperimenti più impensati possono riservare sorprese… ;-)
Tu di cosa ti occupi esattamente?
[…] giallo passito Serenade Castel Giovannelli di Kelleri Kaltern 2004 (ne avevamo già parlato qui). Il nostro panel di degustatori sta approvando sentitamente l’abbinamento e devo dire non […]
Estos ocurren debido a trastornos que pueden afectar los nervios y vasos sanguíneos responsables de generar la erección. Determinar los índices vasculares es especialmente beneficioso para realizar un diagnóstico correcto, como el índice de presión peneana-presión braquial que indica riesgo de otras alteraciones vasculares más graves, incluso en pacientes asintomáticos. http://bonzai.cs.mtu.edu/groups/disfuncion-erectil-tratamiento-medico/
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