Simil-orecchiette sperimentali
Feb 12th, 2008 by uvetta
Questa faccenda delle orecchiette mi sta piacendo parecchio. Trovata la ricetta da fonte più che attendibile con tanto di spiegazione tecnica, il risultato di questo primo tentativo, nonostante l’evidentissima disomogeneità della forma frutto di una tecnica manuale tutta da acquisire, lascia onestamente ben sperare per il futuro. La ricetta dava queste dosi: 500 gr di farina di semola di grano duro, un uovo intero, acqua q.b. per formare l’impasto, e una presa di sale. Innanzi tutto diciamo che io sono partita per farne una quantità piccolissima, con l’intento di provare per provare più che con la pretesa di ottenere un vero piatto da mangiare, e tenendo presente comunque che nel caso di fallimento avrei dovuto ‘inventarmi’ qualche altra forma in cui plasmare l’impasto per renderlo commestibile. Per cui ho drasticamente ridotto le quantità e mi sono presa del tempo per tentare e ritentare.
Simil-orecchiette sperimentali (ricetta per neofiti assoluti)
Ingredienti
120 gr di farina di grano duro
90 ml di acqua
poco sale
Mescolare la farina con l’acqua e il sale e lavorare sulla spianatoia infarinata fino ad ottenere un impasto omogeneo e non appiccicoso (vista la poca quantità di farina ho omesso l’uovo previsto dalla ricetta, ma eventualmente sbattere un uovo in una ciotolina e metterne pochissimo nell’impasto). Formare con le mani dei salamini allungati di circa 1 cm di diametro da cui si tagliano con un coltello a lama piatta dei pezzetti grandi quanto piccoli gnocchi. Procedere con tutto l’impasto, così questi gnocchetti riposando qualche minuto si asciugheranno un po’. Schiacciarli poi con la punta del dito indice, e rivoltarli sul pollice ottenendo la classica forma a conchiglietta col bordo più spesso e la cupolina più sottile (ehm…non so se si capisce). Fare quest’operazione appoggiandosi su un piano di legno perchè la ruvidità della superficie è di molto aiuto. All’inizio vengono più che altro delle striscette informi, ma pian piano si capisce come dosare la forza e si iniziano ad intravedere delle pseudo orecchiette.
Appoggiare le orecchiette su un piano infarinato e lasciarle asciugare una mezz’ora prima di lessarle in acqua salata e condirle a piacere. Io a questo punto temendo fortemente che in cottura di distruggessero e formassero un inguardabile ammasso informe, per testimonianza ho scattato la foto :-) . Poi visto l’esito strabiliante, mentre cuocevano ho messo in padella due cucchiai di salsa di pomodoro con poco extra vergine e sale e molto rosmarino. Scolate le orecchiette, le ho saltate un paio di minuti in padella con poca acqua di cottura e servite con una grattata di ricotta di pecora stagionata. La forma deve ancora mooolto migliorare ma gusto e consistenza erano proprio soddisfacenti.
A sensazione, se le si lascia così in casa e ben infarinate, magari coperte con un canovaccio, loro pian piano seccheranno e si possono anche mantenere qualche giorno. Io per non sbagliare le ho messe in frigo coperte con la pellicola non aderente.
Questa ricetta partecipa all’iniziativa ‘L’arte di saper vivere con lentezza’. Per sapere tutto andate qui e qui
Mi sono presa bene anche io a fare la pasta in casa, in genere preferisco fare le trofie che sono più semplici e veloci, ma ho provato a fare anche le orecchiette e più o meno come risultato siamo lì!. Io però non metto l’uovo, uso sono farina, acqua tiepida e sale.
Gattogoloso, vengo a curiosare da te per qualche dritta sulle trofie. Giacchè sono in un buon momento, meglio approfittarne!
anche io vorrei provare le orecchiette, si trovano anche dei video sul web..pazzesco! bellissima faccia nella seconda foto…slurp!
si, ci avevo pensato ai probabili video su YouTube, ma poi ieri ho voluto farle. Sbircerò anche io!
ma sei un mito! anche io ci voglio provareeeee!! :D bella l’iniziativa di gnocchetto vediamo se mi invento qualcosa pure io! ciauuuu
Sono convinta che le tue orecchiette siano venute TOP… per non parlare del sughetto al pomodoro con le quali le hai condite, a mio avviso i migliori condimenti sono quelli semplici, senza troppo miscuglio di sapori!!!
Smack
Il risultato finale sembra appetitoso…
Da sperimentare in bianco, che so, con ceci e baccalà.
Michelangelo
Michelangelo, qualcosa mi dice che ti verranno perfette e buonissime… mi raccomando un bel bianco delicato ma di struttura, tipo un Frascati Superiore dei tuoi…
Miss IronBlog Viviana, sono certa che avrai l’idea giusta per dar manforte a Gnocchetto. Grazie per la visita!
Sere, concordo con te sui gusti semplici…. anche se ci sono rimasta secca leggendo la voce ‘patatine fritte e cioccolato’ nel tuo meme dei gusti perfetti :-)
Per essere orecchiette sperimentali direi che sono buonissime, ma sei sicura che non le avevi mai fatte? Il sughetto scviue’ sciue’ ci sta bene.
Bacioni
sciopina
Carinaaaaaaa, sì sì proprio sicurissima! Quando hai tempo devi provarle anche tu :-)
Baci
Sil
cugi brava!!!! noi le troviamo adorabili… tutte così diverse ma simili… e poi con il sugo rosso sembrano tutte gemelline..
brava brava brava!!!
Una meraviglia!!!
Anche le mie prime orecchiette erano tutte un po’ diverse le une dalle altre, le avevo fatte per il mio cugino pugliese che mi ha detto: “non ti offendere, ma sono troppo spesse” e ci ho riprovato, ma non è che mi sia allenata tanto e mi hai fatto venire voglia di riprovarci, grazie per questa ricetta!!
Ma sì, secondo me non bisogna mollare, è tutta questione di allenamento! La prossima volta ne voglio fare dieci uguali, poi venti, poi trenta…..
Bellissime! Anche io dovrei rimettermi a fare la pasta in casa. Ogni volta che la faccio sono talmente entusiasta e mi chiedo “perchè non lo fai più spesso” … e poi per pigrizia …
Hai una splendida luce a casa. Un abbraccio
Grazie Alex, anche io vado a periodi alterni nel fare la pasta ma ci vuole così poco…
Ricambio l’abbaraccio, Sil
Ciao!!
Sono arivata a te passando per Comida, e da barese non potevo soffermarmi sulle tue orecchiette, che sono sicura saranno state buonissime!
Visto che ci sono ne approfitto per diffondere un po’ di cultura pugliese, spero non ti dispiaccia…
Hai fatto benissimo a non mettere l’uovo, non ci va, assolutamente!!!!!!!!!!!
Inoltre l’acqua dovrebbe essere riscaldata fino al bollore (e un po’ lasciata raffreddare onde evitare ustioni!).
La versione piu’ complicata delle orecchiette sono le strascinate, che come dice la parola, si ricavano trascinando la lama del coltello sul pezzettino di pasta “accompagnato” dai due indici, che cosi assume la concavita’ verso il basso, mentre la “schiena”, quella su cui e’ passato il coltello diventa tutta rugosa, e raccoglie benissimo il sugo :))
Purtroppo io questa magia non ce l’ho ancora nelle mani, ma sono in via di apprendimento…
Elvira, benvenuta!
Questa del coltello non la sapevo proprio, mi sa che è proprio difficile ma certo che il risultato ‘rugoso’ deve meritare.
Ho fatto un giro da te, spettacolo!! Grazie davvero!
Grazie di essere passata da me :)
Penso che tornerò spesso da queste parti…….. :D
Per il gusto non ho dubbi..per la forma cè ancora un po di strada da fare..emmh :) …t mando un video della mia mamma hihihi..baci complimenti per il blog :P
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