Traminer aromatico
Feb 5th, 2008 by uvetta
Lungi da me scrivere un trattato su questo vino, come su qualsiasi altro, ma visto che ho accennato ad un paio di ipotetici abbinamenti nei post precedenti, trovo doveroso spendere qualche parola in più. Ho riassaggiato in questi giorni questo Gewurztraminer 2006 di Abbazia di Novacella, buonissimo e molto rappresentativo della zona di produzione, non solo perchè traduce perfettamente la vocazione territoriale dell’Alto Adige nella produzione di questa tipologia, ma perchè lo si potrebbe considerare un autentico porta bandiera di innumerevoli belle aziende agricole e cantine sociali, che da quelle parti operano con magnifica competenza per la produzione vitivinicola di qualità. Detto questo, prima della descrizione del vino, aggiungerei che questo non è un buon momento stagionale per bere traminer aromatici, per il semplice fatto che l’annata vecchia è quasi esaurita (ma se ne trovate approfittatene) e quella nuova, se già in commercio, dimostra moltissime pecche di gioventù, piccole imperfezioni che tra qualche mese inizieranno a smussarsi per sparire completamente verso l’estate.
Il vitigno, come dice il nome stesso, è un vitigno aromatico. Questo significa che contiene nell’uva alcune sostanze odorose particolari che restano intatte durante la fermentazione e che si trovano tali e quali nel vino. Come è facile intuire, si tratta di molecole che dànno profumi fragranti e fruttati, immediatamente riconducibili all’uva ed estremamente piacevoli. Accanto a questa significativa caratteristica, è espressione altrettanto netta del vitigno in buon connubio con il territorio di origine dare vini dotati di una buona alcolicità, avvolgenti e piuttosto morbidi, con freschezza presente ma estremamente ben bilanciata.
Vale la pena ricordare che una giusta temperatura di servizio aiuta qualsiasi vino ad esprimere al meglio le proprie caratteristiche, in questo caso direi che 12 gradi è una temperatura di servizio perfetta (non così bassa da smorzare i profumi - bassa abbastanza da sottolineare la freschezza). Mi fermo qui anche perchè mezzo trattato alla fine l’ho scritto.
Gewurztraminer 2006 Abbazia di Novacella
Colore giallo paglierino abbastanza tenue e con leggeri riflessi verdolini, ha una bella consistenza e aspetto cristallino. Al naso è intenso e abbastanza complesso, con sentori netti e fragranti di fiori gialli ed erba falciata, su uno sfondo dolce di albicocca, bacche di rosa canina e caramella. In bocca è di grande equilibrio, con una freschezza composta e una morbidezza in bella evidenza, persistente ed estremamente pulito. Di buona eleganza e abbastanza armonico. Ottimo in abbinamento a piatti di altrettanta intensità olfattiva, delicatamente speziati o piccanti e non molto grassi, come radicchio al forno, quiche di verdure, pollo al curry e funghi trifolati.
Celo! ^__^
Quando vivevo a Trento l’ho scoperto! Veramente ottima casa.
Ciao Uvetta! Buonissino il Traminer. Io uso farne, e lo so che può parere un sacrilegio, una gelatina color oro, che abbino ai formaggi stagionati. Una delizia per concludere una lunga cena!
Un caro saluto!
Comida, ma in quanti posti hai vissuto tu?? devo affrettarmi per Mi illumino di meno…. ho ancora pochissimo giorni.
Anto, ma che meraviglia dev’essere la gelatina di Gewurztraminer fatta in casa…. e come si faa? nessun sacrilegio come vedi, anzi! mi stuzzica proprio.
Qui da noi trovo uno zucchero gelificante 2:1 (ossia 2 parti di frutta, o in questo caso vino, e 1 parte di zucchero). Metto il vino nel tegame, ci aggiungo metà dello zucchero necessario in rapporto alla quantità di vino e porto a bollore, quindi aggiungo il resto di zucchero e faccio bollire per 5 minuti. Invaso ed ecco fatto. Semplicissimo. Ma è fondamentale il tipo di zucchero, perché con quello normale ce ne vorrebbe troppo e andrebbe fatta bollire trooooppo a lungo. Il risultato sarebbe una gelatina dolcissima, senza traccia di Traminer. Uso lo stesso zucchero per le marmellate, che vengono delle vere “passate di frutta con il colore e l’aroma della frutta” e non delle “collose miscele caramellate”. Immagino esista anche in Italia uno zucchero così…no?
Che prezzi ha Novacella adesso? E’ assaissimo che non la spaccio.
Anto, sai che non saprei proprio se in Italia ci sia uno zucchero così? l’unica cosa che mi viene è il Fruttapec, che è pectina di frutta gelificante che si usa per fare le marmellate. Dovrei averne una bustina abbandonata in dispensa, posso controllare gli ingredienti e vedere se può andare bene. Grazie per la ricetta, ti farò sapere! :-)
Fiorenzo, io il 2006 lo vendo 13,50 euro, ma visti i ‘ritocchini’ che tutti i produttori si stanno premurando a fare immagino salirà di qualcosa. Che noia, non hanno proprio fantasia…
Sì, credo che la pectina sia la cosa giusta, purché permetta di ridurre zucchero e tempo di cottura. Non ho sotto mano l’imballaggio, ma credo si tratti di zucchero addizionato a pectina… dovremmo esserci… Sarei curiosa di sapere se ti è piaciuta! Tra prentesi, a Siena ho comprato una gelatina di Morellino e una di Chianti. Buone, ma trovo che il Traminer sia più… fresco? Non so, forse il color oro è meno sfacciato sul formaggio, più sorprendente forse.
Guarda, proverò a farla di sicuro…coi miei tempi magari ma ci proverò senz’altro. Anche io in negozio ho della gelatina di Nero d’Avola e di Inzolia e poi esistono anche le galatine di birra Baladin, molto interessanti con i formaggi. Ma è l’idea di farla in casa che mi piace proprio, brava Anto! grazie mille!
[…] gusti abbinati di Cocò e ad Anto per la ricetta della gelatina di vino che mi ha suggerito nei commenti e che ho vistosamente […]
Silvana,
recensione interessantissima, completa e lineare.
Non conosco il vino che suggerisci e, personalmente, non sono un grande amante del Gewurztraminer, un vino di difficile abbinamento e spesso fin troppo aromatico e profumato.
Michelangelo
PS. ti ringrazio molto per il commento che hai lasciato sul mio blog, mi ha fatto davvero piacere
Ciao Michelangelo,
il tuo blog è stato per me un’affascinante scoperta! mi sa che in un niente mi darà assuefazione…
Anche io trovo il Gewurztraminer spesso è un po’ troppo ingombrante e stancante, peggio quando servito come aperitivo proprio perchè profumatissimo, dimenticando il comparto alcolico un po’ troppo imponente. In questo caso un po’ di tecnica aiuta molto, abbinato nel modo giusto (piatti non molto grassi, spiccatamente aromatici-speziati e ben articolati) e servito alla giusta temperatura, può essere una piacevole riscoperta.
Ciao, a presto
Silvana
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