Treuve 2003
Gen 25th, 2008 by uvetta
Capita che di un vino ci si innamori, e capita pure che ci si disinnamori, e io fino a ieri sera di questo vino ero disinnamorata. Poi però è successo che ieri sera per cena ho preparato delle orecchiette con broccoli e salsiccia e dell’indivia belga gratinata al forno, per cui volevo abbinare un bianco profumato non aromatico, secco, di buon corpo e leggermente sapido. Così ho sfruttato appieno l’enorme vantaggio di avere a diposizione l’intero assortimento di un’enoteca ;-), e cercando l’ispirazione tra i miei bianchi, in mezzo ad altre cose che avevo comunque già riassaggiato di recente, toh! mi sono caduti gli occhi sul Treuve di Malvirà che non bevevo proprio da mesi. Mi ricordo che l’ultima volta non mi aveva entusiasmato ma che qualche mia cliente invece me ne ha parlato bene ultimamente. Ero convinta di avere solo il 2004 (che mi aveva fatto disinnamorare) e invece vedo anche una bottiglia sola soletta di 2003 (lui sì che mi aveva fatto innamorare!), per cui porto a casa entrambe e metto in frigo.
Stappo e servo il 2003, e già dal colore capisco subito che è in perfetta forma. Giallo paglierino intenso e luminoso, con riflessi dorati evidentissimi a renderlo ancora più caldo e bello. I profumi sono pronunciati e abbastanza complessi e ricordano soprattutto la frutta esotica matura e la papaya essicata, le pesche sciroppate e il burro fuso, fino a note delicate di formaggio erborinato e lievito di birra. Poi lo assaggio, e trovo la conferma delle mie sensazioni visive e olfattive, un vino bianco maturo in cui la freschezza ha lasciato spazio alla vena sapida senza però svanire, la cui corposità è gentile nella buona persistenza, e che chiude in un equilibrio in cui la morbida avvolgenza la fa da padrona. Buonissimo! Insomma un vino che ha avuto una splendida curva evolutiva e che ha confermato tutta l’eccellenza qualitativa sfoggiata in gioventù. Ora tocca al 2004 riconquistarmi, e pensare che io per i vini piemontesi del 2004 ho proprio un debole, per cui confido che questo avverrà.
Per il dolce ieri sera ho provato un passito di una piccolissima produzione locale, un prodotto nuovo da uve Traminer, Arneis, e Malvasia bianca, che però mi ha un po’ delusa. Profumi un po’ troppo legnosi, dolcezza non proprio espressiva, e freschezza proprio latente. Da riprovare.
Menù della serata:
Orecchiette piccantine con broccoli e salsiccia
Indivia belga gratinata al forno
con formaggio Emmenthaler e caprino fresco alla mostarda di uva e mele
Langhe Bianco doc Treuve 2003 Az Agr. Malvirà
-assemblaggio di Arneis, Chardonnay, Sauvignon-
Chocolate&Orange Crinkle Cookies
Passito di Malva 2006
salve, il suo racconto e descrizione del vino in questione è molto fluido e rende tale vino intrigante forse ancor piu’ del suo aspetto e sapore…ma immaginavo se lei avesse raccontato allo stesso modo, con la stessa passione e particolarità la preparazione dei suoi piatti…forse il vino sarebbe passato in secondo piano…
cordialmente, michele.
Salve Michele, beh questo dipende da che cosa le interessa di più, se il cibo o il vino. In ogni modo, per quanto i piatti fossero buoni, in questa occasione il vino ha catturato maggiormente mia attenzione.
Io purtoppo sono astemia e di vini non capisco un acca, ma dopo il tuo racconto mi dispiace non poterlo provare. Splendida la foto. E un chocolate crinke cookie lo prenderei, se posso!
Grazie Alex, mi conforta sapere che anche una persona astemia possa trovare gradevole un post di questo tipo.
I crinkle cookies sono proprio finiti… non sono proprio passata dalle tue parti questo weekend… :-)
Un piccolo pensiero per te! Passa sul mio blog a ritirare il tuo premio!!
Smack
Ma che bello! Ho vinto anche io!! Grazie Sere!!!
[…] adatta per assaggiare il famoso Treuve 2004, che confermo essere profondamente diverso dal 2003. Tutto sommato però ha anche lui un bellissimo colore tendente al dorato, profumi molto […]
No lo voy a hacer desde el lado médico por que no lo soy, tampoco soy químico. Fácil de decir, dificil de hacer.
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