Pandoro second life
Dic 31st, 2010 by Uvetta
Ammetto che la prima volta che ci ho provato il risultato ahimè non è stato ottimale. Ce l’ho messa tutta ma ho sbagliato la dose del lievito e in cottura il ‘brioscione’ si è buttato dallo stampo e io ho dovuto rincorrerlo ad alte temperature. Il gusto però, di quello che nello stampo ci è rimasto, e la consistenza soprattutto mi hanno fatto riprendere fiducia e capire che con più precisione ci potevo anche riprovare. Così stasera per il cenone di Capodanno avremo il mio pandoro fatto in casa!
La ricetta è quella delle Sorelle Simili, reperibile su molti blog e forum sul web. Io in particolare ringrazio Trattoria Muvara, L’Antro dell’Alchimista e Chiara. Per la verità ero partita consultando il mio libretto di ricette veronesi e altro materiale ufficiale. Poi però i risultati visti in giro per internet mi hanno convinta a provare questa ricetta delle famosissime sorelle della lievitazione. Effettivamente non è difficile, basta potersi dedicare come tempistica (io tra una lievitazione e l’altra ho infilato addirittura il parrucchiere :) e anche la sfogliatura, che non avevo mai fatto prima, mi sembra qualcosa di appassionante…da riprovare presto in quelle ricette mai fatte per paura di non riuscire. E’ certo che alla base di tutto bisogna essere un po’ golosi e amare visceralmente il pandoro, la sua burrosità e il suo profumo. E poi bisogna amare le cose fatte in casa, intuirne la rusticità, la complessità e l’intenzione.
Mille auguri di Buon Anno a tutti!! Stappate delle bollicine buone, brindate, festeggiate e augurate!!
Pandoro (liberamente tratto dalle Sorelle Simili)
Ingredienti
450 gr di farina manitoba
150 gr di zucchero
170 gr di burro
4 uova bio
18 gr di lievito di birra (io ne ho usati 5 gr di lievito secco in bustina)
acqua (60 gr più 2 cucchiai)
1 punta di cucchiaino di semi di vaniglia in polvere (oppure una stecca o una bustina di vanillina)
50 gr di cioccolato bianco fuso (mia aggiunta che ho letto da qualche parte)
1/2 cucchiaino di sale
zucchero a velo
burro per lo stampo
Si inizia con la preparazione del lievitino sciogliendo 15 gr di lievito in 60 gr di acqua tiepida, aggiungere un cucchiaio di zucchero, 50 gr di farina, un tuorlo. Amalgamare bene fino ad ottenere una cremosità piuttosto liquida e omogenea. Coprire con un canovaccio e mettere a lievitare per 50 - 60 minuti.
il primo impasto:
Unire al lievitino 3 grammi di lievito sciolto in due cucchiai d’acqua tiepida. Aggiungere 200 gr di farina manitoba setacciata, 30 gr di zucchero, 30 gr di burro morbido, un uovo. Impastare bene il tutto dapprima con la forchetta poi a mano, usando amore, forza e delicatezza. Ci vogliono una decina di minuti, poi formare la palla e mettere a lievitare coperto per 45 minuti circa, fino al raddoppio del volume.
il secondo impasto:
Fondere in un pentolino il cioccolato bianco (il burro di cacao serve a conferire pienezza e rotondità del gusto). Prendere l’impasto e aggiungervi due uova, 200 gr di farina manitoba setacciata, 100 gr di zucchero, mezzo cucchiaino di sale, la vaniglia e il cioccolato bianco fuso. Impastare il composto per circa un quarto d’ora, fino ad avere un impasto elastico e profumato. Mettere a lievitare in una ciotola unta di burro per circa tre ore. Tenere il burro fuori frigo per la successiva sfogliatura.
la sfogliatura:
è il momento di incorporare all’impasto i 140 gr di burro morbido rimasti. Stendere l’impasto col mattarello in forma rettangolare, adagiare una parte del burro al centro e spalmarla leggermente su tutta la superficie. Piegare l’impasto su sè stesso in modo da chiudere il burro all’interno, stendere di nuovo col mattarello e infine piegare a libro in tre parti. Far riposare in frigo coperto per mezz’ora. Questa operazione va ripetuta quattro o cinque volte, fino ad aver finito il burro e in modo che il burro nell’impasto non sia più visibile.
Lo stampo va precedendemente imburrato con il burro morbido spalmato con un pennello, avendo cura di riempire bene le pieghe della stella. Poi va cosparso di zucchero a velo. Sistemare l’impasto nello stampo formando una palla e ponendo in fondo la parte bella e liscia. Coprire e mettere a lievitare nel forno spento. Erano le dieci di sera quando ho finito di sistemare la cucina e ho sperato vivamente che la lievitazione durasse fino al mattino. Alle quattro però mi sono alzata a controllare e la cupola era perfetta, troppo pronto per la cottura per tornare a letto (sei ore di lievitazione finale dunque), così ho acceso il forno e basta nanna…
Togliere dal forno e far scaldare fino a 210°. Infornare e cuocere così per dieci minuti, poi coprire la cupola con un foglio di alluminio e abbassare la temperatura a 180°. Protrarre la cottura così per quaranta minuti e dopo la prova stecchino lasciare in forno spento a raffreddare piano per una mezz’ora, poi sfornare e lasciare raffreddare ancora così. Io l’ho tolto dallo stampo solo in tarda mattinata, e spolverato con lo zucchero a velo.
Ciao Uvetta,
è da tanto che non passo di qui, ma vedo ncon piacere che le tue doti culinarie non sono svanite, anzi, addirittura il pandoro!
Non sarà venuto bene la prima volta, ma la seconda….
Ti faccio i miei auguri per un sereno 2011!
A presto,
Nadia - Alte Forchette -
meraviglia!!! allora devo riprovarci pure io, l’anno scorso con la stessa ricetta ho scazzato la cottura….però vedrò di organizzarmi meglio con i tempi perchè non credo che mi sveglierò alle 4 per controllare la lievitazione…un bacio e tantissimi auguri!
Uvetta! ma sei bravissima! Io non ho il coraggio di provare :) ho lo stampo, mi sono procurata la farina… ma niente, è più forte di me! ma prima o poi ce la farò! sarà che pandoro e panettone non sono la mia passione…
un abbraccio, ti auguro un 2011 ricco di serenità e di nuove avventure.
Ha proprio l’idea di essere buono, io provai anni fa prima del blog e non ci ho più riprovato visti i risultati però il tuo esperimento mi incoraggia ma sto diventando pigra
Alla vigilia, nel negozio di casalinghi, ho avvistato lo stampo ma non mi sono lasciata tentare … adesso che vedo gli scatti del tuo backstage mi viene voglia di prepararlo. Vale la scusa che c’è ancora la Befana?
Auguri!!!!!!! per tutto e di più (smack)
ciao Uvetta! Certo che ti sei buttata sul difficile…addirittura il pandoro??? comunque complimenti, è bellissimo!
Auguri Cara di BuonAnno!
Sono praticamente strabiliata di fronte a tanta pazienza e bravura:!::Io adoro il pandoro ma proprio in senso assoluto..però mi blocco all’idea di poterlo preparare (e mi trovo la scusa che ormai le feste sono finite..)ovviamente vittima della paura dell’insuccesso.. Però il tuo era ed è perfetto…chissà che buono.
Chissà… mai dire mai …
Per ora sono contenta di averti letta e ti rinnovo un sacco di Auguri belli come il tuo pandoro :
Un abbraccio a Te e a Beatrice (beata divoratrice delle tue prelibatezze…:-:)
ps: mi piacerebbe vedervi: sarà in quest’anno tutto nuovo ? speriamo..,ciao
bi
ciao! a due anni di distanza vedo “questa meraviglia” provero’ e ti sapro’ dire ! resi
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