Baroli&Barbareschi
Giu 10th, 2008 by Uvetta
Ieri pomeriggio nella magnifica cornice della Palazzina di Caccia di Stupinigi è andato in scena Ba&Ba l’annuale evento di Ais Piemonte dedicato all’anteprima di Baroli e Barbareschi delle nuove annate, con degustazione curata dai produttori. Il disciplinare di produzione di questi due grandi e storici vini ottenuti da uva Nebbiolo prevede un lungo periodo di affinamento in cantina, prima in botte poi in bottiglia che termina in primavera, per cui quest’anno vengono messi in commercio il Barolo 2004 e il Barbaresco 2005. Com’è risaputo si tratta dei vini piemontesi di maggior prestigio e fama anche internazionale, espressione massima del territorio di Langa ma anche della ricerca innovativa verso una produzione di qualità elevata, cui tutto il mondo del vino tende storicamente e soprattutto da trent’anni in qua. Al di là dell’assaggio che, detto per inciso si svolge in un ambiente che ha volutamente poco di tecnico e molto di mondano, l’occasione è estremamente utile per incontrare i produttori, unici veri custodi di un sapere antico e al contempo capaci di mettersi in gioco con sperimentazioni e investimenti talvolta davvero coraggiosi. Gente che vive la campagna ogni giorno, sceglie e decide ma sempre rimette alla buona stagione e alla clemenza del clima il risultato finale dei propri sforzi, gente che ogni giorno crede nella realizzazione di un sogno. Gente che a volte alla manifestazione ci manda il responsabile marketing perchè gli sembra più adatto o perchè ha da fare in vigna, gente schiva che viene da contadino e rimane tale, soffrendo un po’ tutto quel fare da degustazione un po’ modaiola, gente protagonista che invece non vede l’ora di incontare e parlare e bere e parlare e incontrare.
Oltre 100 le aziende presenti per un totale di circa 250 vini in degustazione, selezionare in questi casi è doveroso oltre che logico. Sarà che negli anni ho imparato a evitare alcuni grandi nomi che tanto poi hanno uno stile che non mi piace, o sarà che per fortuna ieri non ho incontrato tante persone di quelle che senza che tu glielo chieda ti spiegano che dovresti assaggiare ‘questo qui’ o ‘quello lì’ perchè hanno letto che sono i migliori e dunque se-non-ora-quando?- io ieri ho per la prima volta assaggiato tutti vini davvero molto buoni, tecnicamente perfetti, puliti e schietti, non troppo crudi o troppo inespressivi (cosa che in vini così giovani è piuttosto comune) non troppo opulenti o imbellettati (dove la mano dell’uomo ha speso qualche energia di troppo per compiacere una certa parte del mercato). Complici di certo due grandi annate, dall’andamento climatico ottimale per nebbioli di struttura tannica matura e sicura bontà cromatica e olfattiva, molto si deve anche alla tendenziale e progressiva moderazione nell’uso di barrique troppo invadenti, con tostature spinte e risultati innaturali e antistorici, a favore di un autorevole ritorno all’invecchiamento in botti grandi, con conseguente miglior tipicità e grande finezza.
Fratelli Alessandria il Barolo San Lorenzo 2004 (vigne di vent’anni), il Barolo Monvigliero 2004 (vigne di quarant’anni a Verduno) e il Barolo Gramolere 2004 (vigne di quaran’anni a Monforte- il più complesso, autero e strutturato dei tre)
Castello di Neive Barbaresco Santo Stefano 2005 e Barbaresco Santo Stefano Riserva 2003 (entrambi molto buoni nelle caratteristiche proprie delle due annate, aspetto con gioia l’uscita del Riserva 2004…l’anno prossimo)
Cavallotto Barolo Bricco Boschis 2004, una garanzia di tradizione e completezza. Attesa per le riserve anche qui.
Giuseppe Cortese, il Barbaresco Rabajà 2004 e il Barbaresco Rabajà 2005. Due bellissime annate a confronto, occasione rara e poco proposta da altri con un 2004 freschissimo e potente e un 2005 più sottile ed elegante. Buonissimi.
Mauro Molino, il Barolo Vigna Gancia 2004 con uno spiccato profumo di fragola, non faccio per dire, proprio un profumo nettissimo di fragola, intrigante e piacevole in un Barolo giovane e con una complessità ancora da esprimere. Una vera scoperta il Barolo Gallinotto 2004 frutto di un recentissimo reimpianto sulla parte esposta a sud ovest della stessa collina, vista la giovane età delle piante mi aspetto un grande futuro per le prossime annate.
Montaribaldi, sempre piacevolissimo ed immediato il Barbaresco 2005 Palazzina, nettamente più strutturato e complesso il Barbaresco 2005 Sorì Montaribaldi.
Paitin azienda storica di Neive (la parte più antica della cantina è stata costruita nel millequattrocento) con il Barbaresco Sorì Paitin 2005 in splendida forma, accompagnato da una ‘chicca’ il Vigne Vecchie 2004 (da vigneti di oltre sessant’anni)
Rocche Costamagna che è riuscito per il Barolo Bricco Francesco 2004 a vendemmiare le uve a fine ottobre. Ottimo anche il Barolo 2004 Rocche dell’Annunziata.
Poderi Luigi Einaudi, per me un amore che ritorna. Gradevole il Barolo 2004 di beva facile e fruttata, un po’ anonimo forse il Costa Grimaldi 2004 sicuramente da riprovare, splendido il Cannubi 2004 da lasciare in cantina per lunghi anni di riposo, il Barolo per le grandi occasioni.
Renato Ratti davvero notevole il Barolo Marcenasco 2004 (che sale nella mia classifica personale dei buoni equilibri tra qualità e prezzo), gradevole il Conca 2004 e ragguardevole di Barolo Rocche 2004.
Sottimano che tra vari cru di Barbaresco che produce ha portato questa volta il Currà e il Pajorè, entrambi di stile moderno ed elengantissimi.
Aldo Vajra, il Barolo Albe 2004 e il Bricco delle Viole 2004. Entrambi stanno ancora sostando in vasca in attesa dell’imbottigliamento (vere anteprime dunque, per la cui immissione in commercio si deve pazientare ancora un po’).
Roberto Voerzio, acclamato e attorniato di persone come una star, lui non si atteggia per niente ed è prodigo di risposte a tutte le domande, dopo il Barolo Cerequio 2004 in cui per conto mio la barrique non è smussata abbastanza, sommessamente mi sono allontanata dalla folla con il mio Barolo Brunate 2004.
Vengo via da Stupinigi con tanti complimenti da fare, pochissimi dubbi da sciogliere, una gran quantità di inviti in cantina cui spero davvero di dar seguito.
Uvetta mia ! : D che bello leggerti! Come va? qui bene e anche un pochino di sole..mahh reggerà?
Che bella questa occasione di degustazione deve essere stata meravigliosa..come ti invidio che sei così acculturata!
Brava :-D
Silvia
Ciao Silvietta, grazie dei complimenti, sei sempre troppo bbbuona… Fa bello anche qui… solo qualche nuvolone che passa sul sole ogni tanto :-)
Che cornice suggestiva! Non ho mai avuto occasione di visitare Stupinigi e relativa Palazzina di Caccia (devo fare un promemoria). Altrettanto interessante la manifestazione. Essendo vini delle mie terre conosco alcune di queste etichette e confermo la loro bontà (non riesco ad essere tecnica come te….sei un’esperta!!!!) Grazie uvetta per l’accurato reportage!
Quest’anno ho saltato l’evento, ma il tuo resoconto è assai accurato e prezioso; non è facile parlare di vino, comunicare ad altri questa passione ma tu lo sai fare molto bene, grazie!
Vittorio grazie a te! cerco sempre di non andare troppo nel dettaglio per non finire nel borioso, col rischio di qualche imprecisione .. ma sapere che c’è chi apprezza e capisce mi incoraggia molto. Mi sono chiesta se ci fossi anche tu magari con Sandra lunedì, in ogni caso ormai siamo pronti per Genova, no? A presto allora, e grazie di cuore!!
Twostella cara, pensa che questa manifestazione si svolge in due enormi saloni della palazzina, con pavimenti in mattone e volte alte…diciamo 6 metri, che non erano altro che le stalle :-) C’è anche un giardino interno dove si può fare una pausa mangiucchiando qualcosa. A proposito, c’era un agriturismo che offriva del pane al sedano rosso molto buono. Ho timidamente chiesto se il sedano rosso c’entrasse qualcosa col rabarbaro e mi hanno risposto con un sospiro e un secco ‘no’. Ah :-)
Ora ho capito come si chiama questo posto meraviglioso che vedo sempre dall’aereo quando atterro a Torino!
E per di più è teatro di ottimi eventi come questo! Certo quando ci sono così tante etichette in degustazione bisogna costruirsi un proprio percorso. Hai fatto bene secondo me, ad evitare i grandi nomi - che tanto si conoscono e prima o poi capitano - e a frugare là dove possono esserci gemme nascoste.
Michelangelo, ma davvero sorvoli Stupinigi per atterrare a Caselle? non può essere che quella che tu vedi sia la Reggia di Venaria? mi sembra più ‘in zona’. Ma forse sbaglio io… due capolavori architettonici comunque, e la veduta dall’alto deve essere come un bel ricamo.
Sarà che dai grandi nomi ci si aspetta sempre molto, ma in effetti per me sono sempre i piccoli a stupire ed incantare .
Silvana, puntuale e precisa come sempre!
Io, da parte mia, per una volta dall’altra parte della barricata, cioè a preparare e non a bere! aggiungo solo che le persone intervenute sono state circa 600, dalle 15.15 alle 20.00.
Erano presenti nel cortile della palazzina (purtroppo ogni tanto anche sotto qualche temporale!) tre banchi, uno di formaggi, uno di salumi e uno con il “sedano rosso di Orbassano” presentato in una fantastica focaccia, con tutto (o quasi!) in “libera” degustazione.
Non ci sono dubbi:BaBa è l’Appuntamento dell’anno!
Ciao!
Adesso mi metti in difficoltà! non sono molto ferrato su Torino e dintorni, probabile dunque che sia la reggia di Venaria o… chissà, però a riveder le tue foto, se la memoria non mi inganna, mi sembra proprio quella. Ok, la prossima volta fotografo tutto quanto e mi dirai! :)
Ciao Ema, davvero 600 presenze? un bel successo direi. Ne approfitto per ringraziare te e tutto lo staff di servizio, impeccabile come sempre! :-)
Michelangelo, sapessi io quanto sono ferrata su Roma… :D
Francamente un ottimo post. Navigo con attenzione il sito internet http://www.uvaromatica.com. Avanti con questa grinta.
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