The Red Fort
Mag 2nd, 2008 by Uvetta
Alla fine di una giornata bella, ricca di visite e camminate impegnative, abbiamo deciso di trattarci bene in un ristorante di cucina etnica di buon livello tra gli innumerevoli che Londra offre. All’ora di cena, trovandoci a Soho abbiamo aperto la Lonely Planet, che già in altre occasioni non ci aveva deluso (a Budapest ad esempio, davvero di una affidabilità strabiliante) e leggendo tra i locali che avevamo attorno, proprio sulla stessa Dean Street dove eravamo seduti per bere un tè e organizzare la serata, vediamo che si trova il recensitissimo The Red Fort, ristorante di cucina indiana tra i migliori in città.
Io al ristorante indiano non ci sono mai stata, ed essendo il weekend delle novità attese che si concretizzano, ci andiamo. Da fuori l’aspetto è un po’ freddino per il vero, ma leggendo il menù e con solo un paio di occhiate ai tavoli all’interno, ci convinciamo ad entrare. L’ambiente è moderno, molto minimal e piuttosto elegante, con un chè di jap gradevolissimo e rilassante. Le luci basse, la musica soffusa e le innumerevoli candele sparse sui tavoli tra petali di rosa, rendono l’atmosfera deliziosa, mentre dopo averci cortesemente accompagnati al nostro tavolo il personale di sala si alterna nel portarci l’acqua e gli appetizers. Il pane speziato nella foto (qualcuno mi dica come si chiama perchè io non me lo ricordo) è croccante e piccantino, ottimo con le chutney buonissime di mango, papaya, e pomodoro che ci vengono offerte. Le ciotoline, le posate, i bicchieri e il tovagliato già mi fanno entusiasmare, e perfino l’acqua è tremendamente glamour.
Ordiniamo Monkfish Smoked Tikka e Salmon Tikka, due antipasti di pesce marinato in yogurth e spezie, cotti al forno Tandoori e serviti con coriandolo, erba cipollina e peperoncino, accompagnati da una selezione di pane Tandoori fatto con vari tipi di farina e da un’altra serie di salse tra cui una alla menta e la chutney di mele davvero fantastica. Come main course ordiniamo invece Nalli Roganjosh e Hyderabadi Bhuna Gosht, entrambi spezzatini di agnello, diversi ma non lontanissimi, molto spicy e davvero delicious, accompagnati da riso basmati al vapore e serviti con una ciotolina di cremosissima peach raita a smorzare la piccantezza. E’ fatta, amo la cucina indiana!
Il conto con la birra, la tazza di tè al gelsomino e comprensivo di servizio è caro ma nient’affatto esagerato, meno di 70 euro a testa. In carta dei vini qualche innocente errorino qua e là e prezzi molto molto elevati per i nostri standard. Se non si fosse capito, il Red Fort sale prepotentemente in testa alla classifica dei miei ristoranti preferiti :-)
The Red Fort
77 Dean Street - London
W1D 3SH
020 7437 2525
me ne aveva parlato un mio amico tempo fa di ritorno da londra e mi ero già appuntata l’indirizzo a questo punto vado proprio tranquilla visto le squisitezza che hai descritto.
Grazie per la recensione! il prezzo non è eccesivamente caro anche qui i ristoranti etnici di qualsiasi tipo sono estremamente cari, giapponese in prima posizione!
Buona serata
Silvia
il pane potrebbe essere il papadam, fatto con farina di legumi o di riso; fritto, si presenta croccante, leggero, speziato, e in genere si accompagna con salsine, tipo salsa al tamardino, o alla menta.
i pani indiani sono tutti squisitissimi.
e la cucina indiana vasta e variegata, più di quando non - probabilmente - pensiamo. nel tuo ristorante forse prevaleva la cucina del nord, visto il tandoori.
buona Londra!
Che bello non lo conoscevo..anzi tidiro’ non ne ho mai sentito parlare eh si che a London son quasi di casa. Devo dirlo all’Amato che in questo periodo e’ li’…magari va a farsi un giretto da solo e poi next time together! Solo che sentire i prezzi mi fa impressione quasi..io qui a Santiago per una cena cosi’, spendo circa 7 euro!!!! I locali sono belli, il cibo di qualita’ e ottimamente preparato..ho capito mi trasferisco in Cile!:)))
un bacione
sciop
Sarà…ma non mi convinco!
Sono piuttosto aperto ad esperienze culinarie internazionali, dal sushi al crab all’americana, ma proprio non ho un gran feeling con la cucina indiana. E sai perchè? tutta colpa di quell’erbetta che è un po’ dovunque dal sapore fastidioso: il coriandolo!
Buon inizio settimana!
Bentornata!
Belle le tue pagine londinesi, ti fanno venire voglia di partire all’istante (adoro Londra). Sbirciando nel tuo sito (grazie per la tua risposta, come vedi sono tornata e ritornerò spesso!), ho letto la ricetta per i muffin - grande golosità. Per caso hai altre ricette sui muffin? Sai se si possono preparare anche con lo yogurt?
Grazie!!!!
Un abbraccio.
Emanuela
Eh si.. Londra mi manca ma prima o poi anch’io ci metterò piede!
Chissà, io segno questo ristorante, è di mio gusto! ^_^
Che bell’articolo, molto interessante ed appetitoso, sicuramente da tenere da parte e tirare fuori all’occorrenza. Grazie, come al solito sei utilissima, baci e bentrovata
Silvia, te lo raccomando di cuore.
Artemisia, ma quante cose sai tu? hai tutta la mia ammirazione…
Sciopy, fortunella…te la passi proprio bene a Santiago eh? mi fai venire voglia di metterlo in programma come meta, certo però che è letteralmente dall’altra parte del mondo. Se ci andate al Red Fort poi fami sapere, ci tengo alla tua opinione.
Michelangelo, in effetti hai ragione, credo sia un sapore che o si ama o si odia, vie di mezzo quasi impossibili e piatti ‘neutri’ credo che in pratica non ce ne siano. Peccato!
Emanuela, si certo che i muffin si possono fare con lo yogurt, che può sostituire egregiamente l’olio e il latte. Per cui puoi togliere questi due ingredienti e mettere pari quantità di yogurt. Se mi capita te li faccio e ti posto la ricettina tra qualche giorno :-)
Sere, ti ci vedo proprio bene col tuo maritino a fare una vacanza londinese piena di shopping e scoperte culinarie :-) Ma dopo, eh? adesso hai troppo da fare e organizzare…
Fiordisale, ciao cara. Sono contenta che il post ti sia piaciuto, baci anche a te!
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