Leggerezza
Apr 22nd, 2008 by Uvetta
Oggi ci sono un po’ di notizie che corrono e si rincorrono tra i vari media in rete e non, la prima è quella dell’International Earth Day che organizza per oggi qualcosa come quattromila eventi per salvare il pianeta, con immagini satellitari della Terra che davvero fanno commuovere oltre che riflettere. Mi sembra che di cambiamenti climatici e di opere di sensibilizzazione in materia non se ne parli mai abbastanza e soprattutto non si faccia mai abbastanza, non solo nelle nostre piccole vite fatte di azioni quotidiane tutte rivolte verso abitudini energetiche più utili e meno sprecone, ma specialmente nelle così dette alte sfere della politica dove ci sarebbero da prendere delle decisioni, dove nessuno sembra considerare il problema per quello che è e non solo come una buona occasione per fare propaganda alle proprie buone intenzioni, che restano di fatto solo intenzioni e dunque poco dimostrabili.
Ho trascorso un inizio settimana a metà fra piacevoli pranzetti a tavola con amici e un paio di degustazioni professionali, per la verità un po’ pesantine, di quelle dove tutti si prendono sul serio sentenziando un sacco di bla bla fruttati e roteando nei bicchieri anche le bollicine più eleganti. Povere bollicine, così sottili, abili e organizzate, pungenti e regolari lunghe file di perline nei bicchieri, brutalmente squassate in inutili vortici, annusate di sfuggita, logorate mentre si parla d’altro, deglutite senza pensarci su quasi come in preda ad un tic nervoso. Sono occasioni buone per vedere chi c’è in giro più che per assaggiare, a meno di riuscire a permeare sè stessi con una patina sottile di distacco, un velo trasparente in cui raccogliere le idee e quel poco olfatto che ti resta in un ambiente saturo di gente e di altri bicchieri roteanti, in cui per giunta sui formaggi e sugli stuzzichini le cavallette sono già passate.
Ma più di tutto oggi mi è più volte ritornata in mente l’immagine di questa locandina. Introduce una mostra fotografica sul disastro della Thyssen Krupp che tutti probabilmente dovremmo correre a vedere, sì per capire ad esempio da dov’è che dovremmo iniziare a migliorarci la vita, cosa vale la superficialità che mettiamo troppo spesso nelle cose, cosa significhino davvero cose come la lentezza e la semplicità, cosa vale l’onestà mentale delle persone, e cosa vale arrabattarsi in inutili quanto basse scorciatoie di mercato, e da dove davvero iniziare a salvare la Terra.
Oggi mi andava di riflettere e di cucinare poco. Dedico queste penne pomodoro&basilico a quanti hanno voglia oggi di leggerezza e tranquillità e a Massimo, titolare di questo localino che ieri sera ha dimostrato nella scelta e nel servizio dei suoi vini la classe di uno chef stellato, in barba alle classifiche mondiali e ai pomeriggi di wine-tasting più modaioli.
Ehh…carissima che ci vogliamo fare ..è inutile anche dire che questa è l’Italia perchè le stesse cose accadono anche in modo più sordido da altre parti del mondo..per non dire tutto.
Che poi sia sempre più convinta che in Italia non mi ci ritrovo più come cittadina, questo è poco ma sicuro.
Behh..non sono un gran pulpito in realtà neanche per la giornata mondiale della terra perchè solo per quanto uso il forno mi danno il gongolino d’oro dello spreco. :-P
Alla bellezza delle 18.34 vedere questo piattino di pasta con il pomodorino fresco è fin troppo snervante per la mia situazione di affamata cronica! Che belle queste penne anche se io le preferisco rigate ma quando ho fame non le vedo nemmeno le righe! :-P
Ciao bella
Silvia
grazie per questo post!
Buona notte
Fico&Uva
Sapevo che avrei dimenticato qualcosa, in questi giorni… mi sono ricordata della Giornata Mondiale del Libro, e mi sono dimenticata di questa… ma dove ho la testa???
Vedo con piacere che siamo in tanti/e ad essere sensibili al tema. E, come si dice, l’unione fa la forza…
Bacioni
Che dire? Hai proprio ragione da vendere…
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